1994

1994 – Recensione episodi 1 – 2 Spoiler

1994 ritorna per rituffarci nel passato recente del nostro paese e come i precedenti, 1992 e 1993, lo fa miscelando perfettamente realtà e finzione.

1994
Torna Leonardo Notte nella serie conclusiva della trilogia nata da unìidea di Stefano Accorsi. (Fonte SKY)

Episodio 1.

I primi due episodi hanno avuto come protagonisti assoluti, Leonardo Notte (Stefano Accorsi) e Veronica Castello (Miriam Leone).

Una sorta di episodi monografici inseriti in una ambientazione assolutamente storica e reale: Il confronto televisivo Occhetto/Berlusconi e l’insediamento e le attività parlamentari dei nuovi eletti del 28 marzo 1994.

Leonardo Notte: un uomo nell’ombra.

Concentriamo ora la nostra attenzione sul primo episodio, una puntata che ci riporta subito a Leonardo, un uomo che abbiamo visto sanguinante alla fine di 1993 e che ora ritroviamo al fianco di Berlusconi e dello staff elettorale.

Gli sceneggiatori tratteggiano il personaggio in poche scene, o meglio ci fanno un ripasso di ciò che è Leonardo Notte.

Bastano infatti i dialoghi fra lui e Berlusconi e i successivi sviluppi che questo colloquio portano, a rinfrescare la memoria su un personaggio contorto, ambizioso e arrivista come Notte.

1994
Si riparte dall’ambizione di Notte.

Stefano Accorsi è molto bravo a lavorare sulla mimica del suo personaggio e a far trasparire tutta le tensione interiore di un uomo ambizioso.

Un uomo che vede il traguardo massimo, la sua aspirazione più alta, naufragare davanti a un articolo che potrebbe danneggiare il Cavaliere.

Ecco così che inizia tutta una serie di serrati dialoghi che sono volutamente stringati, quasi rabbiosi e che fanno emergere la tensione che probabilmente si respirava dietro le quinte di quel dibattito televisivo.

Il suo è un arrampicarsi sugli specchi che si svolge in varie stanze degli studi televisivi, una sorta di discesa e risalita dal paradiso all’inferno.

La morale di Leonardo in 1994.

Da notare la somiglianza fra le scene iniziali di 1994 con 1993, con Notte che risale un corridoio, una sorta di tunnel temporale che ci rimette dentro quegli anni così importanti e così difficili da raccontare.

Durante 1994 primo episodio, assistiamo così al contrapporsi della verità storica del dibattito televisivo e la ricostruzione sceneggiata del dietro le quinte.

L’abilità anche questa volta è data dalla capacità di inserire i personaggi di fantasia all’interno delle pieghe offerte dalla verità storica.

1994: dietro le quinte si raccontano meglio le parti di finzione, legate alla realtà storica.

Notte diventa così non solo vittima, ma possibile causa della sconfitta di Berlusconi nell’ambito del confronto TV e forse delle stesse elezioni.

Un uomo senza scrupoli avrebbe fatto scelte nette, ma Notte non è un uomo senza morale. Lui ha una morale, magari distorta, rinsecchita, sterile, ma tenace e testarda.

Proprio questo rende il personaggio alla fine così sordidamente amato. Sai che arriverà in basso ma ogni volta ci sorprende perché si sa già che poi farà qualcosa che ce lo farà, se non amare, perlomeno comprendere.

Ambientazione.

La sensazione claustrofobica che fa da ambiente a 1994 nel primo episodio, ben si adattano al climax nel quale è immersa la vicenda di Leonardo.

La ristrettezza degli ambienti e la voluta rappresentazione anche forzata che tutto è finzione, tutto ciò che vediamo è solo uno specchio minimo della realtà storica nella sua complessità, viene magistralmente evidenziato dalla scena in cui si immagina che lo studio di Berlusconi, dove annuncia la sua discesa in campo, altro non sia che una porzione di compensato nella quale il mondo continua a girare quasi indifferente davanti a un evento che comunque la si pensi, segnò un epoca.

Episodio 2.

Episodio che ci permette di seguire la bellissima Veronica Castello nelle sue prime esperienze da parlamentare di Forza Italia.

Il difficile confronto con il suo passato.

Miriam Leone ha dovuto calarsi in un personaggio solo all’apparenza semplice e poco sfaccettato.

Una visione affrettata, una critica semplicistica potrebbe portare a credere che Veronica Castello sia un personaggio senza spessore, una sorta di gran bella sagoma che viene spostata a piacimento dentro la storia per svolgere la parte della bellona costretta dalla società a usare il suo corpo per raggiungere i suoi scopi.

Veronica Castello personaggio sfaccettato e interpretato impeccabilmente da Miriam Leone (Fonte Sky – Foto Antonello&Montesi).

Nella realtà Veronica è qualcosa di diverso e la serie 1994 fa leva proprio sulla bellezza e bravura di Miriam Leone, per far emergere la figura di una donna capace di forti passioni ma anche di grandi paure, sempre costretta a confrontarsi con il passato e con le scelte fatte non per essere famosa ma per sopravvivere.

La proposta indecente di Leonardo Notte di utilizzarla per far passare 3 leghisti al gruppo misto utilizzando le sue grazie è la conferma ulteriore che Veronica, malgrado gli abiti sartoriali e l’acconciatura castigata, resta agli occhi del potere solo un corpo da sfruttare.

Miss Parlamento.

Il punto più basso della sua presenza alla Camera è la nomina a Miss Parlamento, determinato dal fatto che malgrado ella sia una parlamentare a tutti gli effetti, ella viene giudicata sempre e solo per la sua avvenenza fisica e non per le sue capacità reali.

Siamo nel 1994 e le discriminazioni e le violenze sulle donne quasi non fanno notizia.

Eppure l’incontro fortuito con una esponente dell’allora PDS, Giovanna Melandri, cioè una donna dell’opposizione, offre a Veronica una grande opportunità di riscatto.

Per Veronica è difficile affermarsi, ma la sua tenacia avrà la meglio. (Fonte Sky, Foto Antonello&Montesi).

Inizia così un capitolo nuovo della sua esperienza parlamentare. Non sappiamo se nella realtà storica questo legame di donne così diverse per estrazione sociale, credo politico, sia stato così forte come viene descritto in 1994.

Ma l’idea stessa che pur nella loro diversità queste figure abbiano lottato per affermare una cosa che oggi diamo quasi per scontata, ma che nel 1994 non lo era per niente, è già qualcosa di positivo che andava sicuramente raccontato.

Veronica si sente ora accettata, ma la strada è lunga.

Fra le sue nuove amiche, Veronica non si sente giudicata, si sente valutata per ciò che offre al gruppo promotore della legge, nel bene e nel male.

Questo confrontarsi con Stefania Prestigiacomo, Angela Finocchiaro e altri personaggi reali, permette agli sceneggiatori di inserire in modo quasi indolore il suo personaggio.

Veronica Castello, è in qualche modo, l’archetipo di donna discriminata, condannata dal sistema a usare il corpo per farsi valere e per questo fortemente motivata a riscattarsi contro una società fortemente maschilista.

No non è il bello delle donne, ma 1994 (Fonte Sky – Foto Antonello&Montesi).

Forse per la prima volta nel corso della serie, Veronica domina anche a letto. Finalmente non deve fare sesso per vivere, per entrare in TV o per compiacere il potere politico.

Un riscatto per Veronica.

Ora può decidere, può scegliere è forte abbastanza da prendersi un uomo e fare sesso con lui, non per ripicca o per violenza, ma come affermazione stessa di libertà da un passato che la tormenta.

Certo la strada per lei è ancora in salita, ma seppur irta di ostacoli, la nostra Castello ha imboccato il giusto sentiero di probabile redenzione, magari non in senso strettamente religioso, ma sicuramente come persona ora davvero libera o quasi di essere donna a tutto tondo.

Miriam Leone in una scena di 1994.

Chiudo con un paio di scene della puntata 2 che in qualche modo sono emblematiche.

Leonardo Notte che ci prova pesantemente con Veronica per poi finire per fare sesso con la guardarobiera e la scena in cui la stessa Veronica irrompe nella stanza di Notte.

Due scene che mostrano la disillusione di Notte davanti ai sentimenti, vissuti dall’uomo più come qualcosa da evitare per non inguaiarsi, preferendo di gran lunga il sesso occasionale.

Di contro, l’affermazione della Castello che domina il potere rappresentato da Notte, in una sorta di riscatto personale.

Una catarsi che la nostra Veronica speriamo non rovini nel proseguimento degli episodi, vista la sua innata capacità di mettersi nei guai.

Passo e chiudo.

Michele Li Noce

Nato nell'universo alternativo di Fringe diversi secoli fa.
Mio padre alternativo mi ha iniziato alla visione delle serie tv fin dal 1975 con Kojak.
Da quel momento le serie TV sono entrate nella mia vita.
Top 5: Castle, Fringe, X files, Game of Thrones, Once upon a time.
Hobby: Archeologia, misteri, cinema, anime e manga, lettura e scrittura.

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